#3 Rosa Screen
di A.Z.

Mio caro piccolo dolce amore,
ho deciso appena adesso di fumare l’ultima sigaretta di bermi l’ultimo sorso di vodka alla fragola di togliermi di dosso tutti questi vestiti marci di sudore estivo di prendere qualche foglio di quelli su cui non ho ancora tracciato niente e di scriverti come un vecchio bambino innamorato delle cose perfette e leggère come te solo sai essere mio caro piccolo dolce amore
vorrei che tu mi ascoltassi almeno una volta ancora questa volta vorrei davvero che non ci fossero muri stanchi tra le mie parole e le tue orecchie i tuoi occhi vorrei solo che ti fermassi qualche istante lasciarmi lo spazio necessario lasciare anche solo un minuscolo triangolo di spazio solo per me per me soltanto davvero vorrei che tu mi facessi spiegare ogni cosa senza urlare gridare offese al mio stomaco come hai fatto le ultime volte gli ultimi novecentomilioni di volte o forse anche solo una unica lancinante volta qualche sera fa in questa stessa stanza proprio questa da dove ti scrivo ora risucchiato da un silenzio da una calma impossibili da dire così, a parole
non accartocciarmi ti prego non mutilarmi non schiacciarmi come un insetto molesto non uccidermi ora, adesso
mi hai detto qualche sera fa in questa stanza mi hai detto mi hai gridato sei un uomo inutile vigliacco le tue paure le tue manie da psicopatico mi fanno schifo un ribrezzo quasi annoiato avresti voluto aggiungere la tua noia mi spaventa la noia spaventa tutti noi nati per vivere e divertirci e distrarci con mille colori e canzoni come quella che suonava l’altra sera dal giradischi quel pezzo sconosciuto dei Full Fathom Five che si intitola Smoke Screen a te è sempre piaciuto fare l’amore con quel pezzo in sottofondo che da la carica e fa ridere alla fine quando il cantante e il bassista e forse anche quello alla batteria cominciano a tossire a scatarrare furiosi quando si ride e la noia non c’è va via si scioglie in un cubetto di ghiaccio sempre più piccolo succhiato via dal caldo la noia non c’è si dimentica e le paure le mie paure pungenti spariscono anche quelle come cubetti di ossessi freddi e si sta bene così non puoi dire di no lo so bene che stavi bene quando eravamo lì coi Full Fathom Five
hai urlato per via dei manichini è per via di questa cosa un po’ stupida ma importante per me importante davvero solo per questo in fondo hai mollato tutto così all’improvviso e sei andata via chissà dove anche se credo che sarai a casa da tua madre è per questo che spedirò questa lettera lì dalla mamma si torna sempre quando si ha bisogno non come me che una madre non l’ho mai avuta purtroppo
ti turba ti spaventa ti fa così tanta impressione questa storia dei manichini e io voglio spiegarti che non c’è motivo non c’è davvero i problemi sono altri i problemi sono quando uno muore quando l’insonnia quando Emilio Fede quando il mondo cade e fino a questo momento il mondo è stato fermo anche malgrado me anche
ti spaventa il fatto che io li abbia vestiti da capo a piedi e non sopporti proprio non ti va che siano sparsi dappertutto in ogni stanza in ogni angolo della casa e me ne rendo conto davvero il problema in questo senso c’è devo ammetterlo ventidue manichini in un appartamento di settantacinque metri quadri sono un po’ ingombranti occupano molto spazio è vero, ma darmi del pazzo addirittura del pazzo solo per la storia dei nomi a me sembra sul serio un eccesso che disarma un disarmante eccesso sono sincero sai che dico sempre quello che penso
so che il vero motivo è Vivian non credere che non me ne sia accorto ho un certo occhio per queste cose ho un certo occhio un po’ per tutto te ne sarai resa conto da sola forse è proprio per questo che sei stata con me ti attirava il mio occhio diverso per le cose forse ma sono solo mie congetture non farci troppo caso correggimi se sbaglio
Vivian è un nome bellissimo è il tuo nome mio caro piccolo dolce amore è il mio nome preferito forse lo è sempre stato da sempre per sempre è per questo che ho deciso di chiamare così la mia preferita, Vivian
credevo di farti un regalo
tu sei la più bella la migliore dell’universo intero nessuna è più bella di te non ti scambierei con nient’altro con nessun altro mai, l’altra è solo la più bella dei manichini che ho qui è un universo molto più piccolo non puoi non devi considerarla una tua rivale di legno di resinplastica
le ho solo messo addosso la tua camicia da notte azzurra e i tuoi guanti peruviani colorati e un foulard blu attorno al collo che volevo regalarti prima o poi
se lei potesse parlare e vedere credimi avrebbe la tua voce morbida e liquida e i tuoi occhi scuri a mandorla io sarei triste senza di lei io sono triste e buio addosso senza di te ho bisogno di tutte e due quando sei da un’altra parte è come se ci tu fossi lo stesso solo senza parole e senza occhi l’importante è la sensazione di averti vicina sempre non potrei spiegartelo in un altro modo
dici che sono terribili l’hai gridato l’hai ripetuto infinite volte nell’arco della stessa infinita manciata di secondi l’altra sera hai detto che sembrano dei morti scheletri immobili sparsi dappertutto ma pensi questo perché non hai mai provato a confonderti fra loro a toccarli per ore a spostarli da un angolo all’altro facendo loro assumere le posizioni che vuoi, farli vivere, sì, sentirli vivi rispondere ai tuoi comandi alle tue disposizioni
loro sono qui da quando vivo in questa casa, all’inizio non ti spaventavano la trovavi addirittura una cosa divertente in un certo senso, me lo hai detto le prime volte
loro sono il residuo di un lungo periodo di solitudine di cui prima o poi ti parlerò se lo vorrai
non puoi chiedermi di cancellarli per sempre di gettarli in una discarica o nel mezzo di un rogo per plastica e cartone non puoi devi capirmi aiutarmi mia piccola Vivian o tornerò come un tempo a confondere il vero col falso la realtà con sagome di legno liscio.
Ieri ho prelevato dei soldi in banca. Ho quasi svuotato il conto. Per te. Solo per te. Per renderti felice. E per te tutto tornerà come prima come quando ci siamo conosciuti, sette mesi fa. Mi hai detto che sette mesi sono pochi, che non bastano per innamorarsi, lo ricordo bene. Anche in questo ti sbagli. Sette mesi sono la noia che sparisce sono i Full Fathom Five che suonano quel pezzo sconosciuto Smoke Screen sono il mondo che non cade, se ci sei tu, qui
Ti comprerò della vernice rosa per dipingere le pareti di casa. Il rosa è un colore morbido, so che ti piacerà. E poi una grande voliera con dentro un milione di uccelli tropicali e poi anche una famiglia di lumache col guscio come ho sempre desiderato
Sarai felice. Saremo felici. Insieme.
E col tempo ti abituerai anche ai miei compagni di resina e legno ti abituerai a Vivien Vivian ti confiderò dei segreti che non ho mai svelato a nessuno
Ti prego dammi l’occasione di riaverti qui un’altra possibilità trova il modo di tornare qualunque modo; non mi arrabbierò più te lo giuro, non mi arrabbierò mai, staremo per sempre chiusi nel nostro nido dipinto di rosa, staremo qui, tutti assieme per sempre, come una famiglia vera come una tribù di amici e fratelli e innamorati silenziosi
Ti prego, ancora una volta un’ultima volta, dammi almeno la possibilità di.

Biografia

A.Z., monaco di confessione etilista, vive tra Pecetto e Manhattan. Sostiene di essere la reincarnazione di se stesso.
Ha scritto Rosa Screen, Orina, Lisy senza dio, Appunti per una cosa che non c’è.