#10 UgraKarma
di Nero Luci

a Henry Miller

Giova mi ha fornito un compendio di come la vede. è un profeta del tempo. farà brutto ancora, dice. ci saranno ancora calamità, ancora violenza, guerra e sangue.
hai voglia di girarne un’altra? dice, e intanto si accende una siga. dice di adorare il fuoco. poi sorride e dice guerra, guerra bellomio. cadono le torri di Babilonia la Troia, heavy-reggae che mi sa di guerra. hai presente la tipa darkettona della salastudio? quella che sta con lo sfigato occhialuto che se la tira da studioso di occultismo? sì, ce l’hai presente… beh ’sta figa a parte l’avermi concesso, e cito Fellini, l’intimità posteriore nel cesso del secondo piano, mi ha spiegato la carta dei tarocchi che si chiama la torre. la torre è guerra, dice. è una carta di Marte. una manifestazione di un’energia distruttrice, ma distruttrice di forme ormai consumate e in decadenza. insomma la torre crolla perché è vecchia e ridotta male! tu guarda la torre non per forza come un paese o come una civiltà in particolare ma come l’ordine mondiale odierno, è quello che crollerà di brutto, e lì sono i cazzi!
estrae dal pacchetto una siga per la mesta e me la passa, poi riprende il suo discorso. ma a parte le stronzate alla Nostradamus, se sono stronzate per quello che ne so, la guerra ci sarà. e sai perché ci sarà? perché c’è un pacco di gente che vuole sangue. sangue tutti chiedono, con voce robotica. lo chiedono gli ultrà e le casalinghe e i kamikazefondamentalisti e gli sbirri a genova e quelli che giocano alla guerra simulata e gli ebrei che ammazzano i palestinesi e tutti ma tutti i bambini in tv. non so, ma io quando penso a spargimento di sangue penso ai sacrifici. ai sacrifici umani, che è un’usanza mai uscita di moda, e forse adesso ci deve essere un sacrificio grosso… un bagno di sangue.
si ferma e si fa pensieroso. tutti chiedono sangue, riprende, un olocausto. la gente è sempre più incazzata e presa male, è il delirio totale con clacson ululanti e figli che steccano madri e madri che steccano figli. a parte le ragioni economiche la violenza, indotta o meno, sembra proprio una necessità. la gente parla di guerra e violenza perché vuole guerra e violenza. la chiama. la tv ed i giornali… sai una cosa? è proprio la cronaca a fotterci. è come se ci nascondesse la storia. con troppa cronaca si forma una lettura della realtà sul breve periodo e non sul lungo… cioè guardati in libro di storia, relativizza il tuo tempo per non parlare del posto in cui stiamo. la pace e l’ordine nel quale siamo nati non ha neanche sessant’anni, perché dovrebbe durare? sadomasoAdolf parlava di impero millenario, noi di anni quanti ne vogliamo? Adolf se ne è beccati una decina di anni, noi quanti ancora ne meritiamo? non fare quella faccia perché parlo sempre di Hitler, è più forte di me. mi fa sesso e faceva sesso anche a Dalì. è l’unico uomo che scoperei. poi sorride e dice, scherzo, lo sai che solo con te mi infrocerei. spegne mandandomi un bacio la siga.
forse sono un po’ paranoico, riprende, ma sento un’aria pesa in giro. tutta ’sta tensione apocalittica… ieri ho beccato una testimone di Geova neanche male che era quasi arrapata, ride. noi lo diciamo da tempo che si sta avvicinando la fine del mondo, e sorrideva la stronza arrapata dall’idea di salvarsi e di succhiare il cazzo al suo fratello stesi sui miei resti di peccatore post bomba atomica. e che le ho detto io? se voleva per festeggiare, accoppiarsi lì in via garibaldi sui gradini della chiesa cattolica. se ne è andata e s’è pure ripresa la rivista Svegliatevi!, la loro apocalypseculture. gli eletti… ’sti qua non hanno proprio capito un cazzo… gli eletti, i sopravvissuti saranno i mutanti, quelli che si adatteranno alla situazione, che capiranno che l’uomo non è una dimensione definitiva.
e smette di parlare per accendere, e fumando sta in silenzio, che quando fuma serio non parla mai. poi me la passa, beve un sorso di moretti e ride e poi dice siamo tutti già mutati, poi. col mac ed il trans, con le paste da piazza e da farmacia, con l’aria di metropoli e zapping domenicali. ghigna, soddisfatto. l’uomo è una creatura mutante, ci pensi? e anche se si estinguesse vorrebbe dire che gli si sostituirà qualcosa di più evoluto. pensa dopo un delirio nucleare… voglio dire è allucinante il fatto che l’uomo si fissi su questa idea di voler restare eterno. che scleri che si preparano, esclama, poi sospira.
e mi prendo pure male, perché penso di avere qualche dote profetica del cazzo. sai i Dhikr? il gruppo apocalypticfolk che avevo messo su due anni fa? che ci siamo sciolti perché a Sonia la cantante non piacevano i miei testi… poi legge nei miei occhi la domanda e sorridendo dice beh, sì… un weekend con lei ed una sua amica shampista anche quello apocalittico, ma a parte questo per i Dhikr avevo scritto una cosa chiamata An Afghanistan of the mind, e lì c’è tutto! è impressionante… una cosa geografica che diventa una cosa storica ed il crollo della nostra civiltà, fine di un mondo o fine del mondo. e quella che è fottuta proprio è la nostra di civiltà, la nostra europea. siamo vecchi e stanchi e scopiamo poco, ti fai un giro in strada e vedi solo zombie. il sudest del mondo è molto più giovane sveglio e fotte molto di più. e queste non sono cose che dico io, c’è un libro di Spengler, un tedesco, che ho rubato in biblioteca perché costa il culo di un trans ad inizio serata… ’sto libro ha fatto scimunire gente come Burroughs e Miller… io non l’ho neanche finito perché lo leggo a pezzi quanto è lungo. ma il senso del libro è che le civiltà sono come organismi e come tali hanno una vecchiaia ed una morte. e la morte è liberazione di energia. il libro si chiama il tramonto dell’occidente, non mi ricordo il titolo in tedesco, ma pensa farci un cd con la scritta in arabo… forse dovrei riformare il gruppo, urgono danze, in decadenza. gliela passo e fa gli ultimi tre tiri.
già, poi dice, la colonna sonora dell’apocalisse… che poi c’è già perché anche quella sono anni che ce la raccontiamo. col punk col dayafter ed il mondo feudale fantascientifico… perché in fondo lo sappiamo tutti che è la fine, ma facciamo fatica ad ammetterlo. vuoi tre titoli per danzare la fine del mondo? si concentra un attimo. il primo dei Throbbing Gristle anche se non l’ho mai sentito e il titolo non me lo ricordo, Psalm 69 dei Ministry e… Ugra-Karma degli Impaled Nazarene. che macello UgraKarma! beh, il karma lo sai è qualcosa come il destino, e ugra significa tremendo. karma tremendo, il nostro forse, del nostro mondo o anche solo di noi gioventù tossica che ’ste cose le sentiamo. stiamo tutti e due un po’ in silenzio.
forse sono troppo cinico, dice, ma forse questi sono discorsi al di là del buono e del cattivo. sono tutti me compreso che aspettano qualcosa, tutti con energia tensione da liberare. come se si fosse tutti mossi da una strana energia, che dà una strana lucidità, da agire sonnambolico. tu non la senti? sì che la senti! e per sopravvivere dobbiamo come farci surf su questa energia. vedila come un’onda, cavalcarla e non farci affogare. lo so che è un paragone del cazzo e non ho mai fatto surf in vita mia ma rende bene l’idea. non fare resistenza all’onda ma cavalcarla, e farlo con stile. insomma dire sì, sì a tutto quello che succede, accettare e godere della decadenza, forse così ce la caviamo.
ma a proposito di godere, che ore sono? guarda l’orologio, le otto! mi guarda e dice ora si va a cena da Pamela e Ilaria e dopo con loro combiniamo macello. ma sono due cessi! dico io e Giova si alza dal divano, mi guarda e dice allora non hai capito un cazzo di quello che ho detto? fai ancora lo schizzinoso? fai resistenza alla decadenza? resisti al nostro karma? non vuoi essere uno degli eletti? e se stanotte ci buttano l’atomica e domani ti svegli vai a pisciare ed il cazzo ti cade nella tazza prima ancora dei capelli? sai come bestemmi di non averlo usato stasera? dai, va’ a farti bello per l’apocalisse!
do un sorso di moretti, mi alzo dal divano e vado a prendere le scarpe.

Biografia

Nero Luci, apparso su questo pianeta lo stesso giorno di Franco Battiato e lo stesso anno di The rise and fall of Ziggy Stardust and the spiders from Mars. È uno stimato micologo.
Ha scritto: Genesi 6.2, Fate con anfibi, UgraKarma e Wir Atomkinder.