#8 Via Nizza Live
di Audio Pan

Interno. Una casa. Notte. Estate.
La camera è ferma, cinque personaggi si muovono al suo interno.
La porta di ingresso si apre su un mobile della parete opposta. Un cucinino stringe sul pralaya dell’universo. Gradualmente, fuori campo, il brusio di un transessuale sale. Distratto. Un cliente amoreggia tuttavia. Più vicino, anche se ancora distante, qualcosa precipita sulla strada, stridio, urlo e frantumazione.

NERO in controluce: gimme gimme shock treatment (Ramones).
ADE: cazzo, non so se vale cinque carte, ma è proprio buono ’sto Kebab.
AUDIO: meglio anche del pakistano.
CICCIO sta sbrinzando il fumo: l’accendiamo?

Tutti annuiscono.

CICCIO: è la vostra risposta definitiva?
MAX: va’ a cagare.

Suono citofono.

CICCIO: è Nebbia, è Nebbia, vai Max. Se è Nebbia mi dai cinque mila.
MAX: pronto? Sì.
CICCIO: è Nebbia?
MAX: se devi, sali. Al sesto piano.
CICCIO: chiedigli chi è.
MAX: voleva proprio salire.
CICCIO: sì, ma tu mi devi cinque mila.
MAX allunga la mano: cinque mila.
CICCIO costernato: perché? Chi è? È Nebbia!

Entra Matteo ansimante.

MATTEO: devo scopare!
NERO: e qui sei venuto!
AUDIO: perché?
MATTEO: tra poco mi becco con Sara e Chiara. C’è anche Alessandro. Abbiamo un gancio al Fante.
CICCIO: allora stasera scopi pure tu, Sara è più sicura di un buco nel muro.

Tutti annuiscono.

MAX: ma preservativi ne hai?
MATTEO stupito: no, sono scaramantico.
ADE: no, sei un coglione. Con Sara ti becchi come minimo la gonorrea.
AUDIO: Sara mi piace, ma Chiara non riesco a visualizzarla bene.
MAX: ma infatti cosa ci fanno queste due con due come voi?
CICCIO: ma perché sono — posso dire quello che penso? — non c’hanno niente nella testa, polvere…
NERO: niente ricordi, è meglio esser sordi (Ruggeri).
CICCIO: … due neuroni. Uno a testa.
MAX: ah ok, perché non si capisce bene il nesso.
CICCIO: zero. Non c’hanno niente nella testa.
MATTEO: ma… fondamentalmente sono simpatiche…
CICCIO: ma simpatiche!
MATTEO: … belle, carine.
ADE: due zarre!
MAX: beh, diciamo che hai voglia di trombartele, va’.
AUDIO: solo trombartele.
MATTEO confessa: beh, alla fine sono trombabili. Ho invitato Sara in Sardegna. E lei mi ha detto: dove dormo? e io le ho risposto: nella mia tenda.
NERO: vedi come va stasera, empirico…
ADE: te la incapretti!
NERO: … ma non ringhiare.
AUDIO: impedisci a Tom Sawyer di farsi Chiara, che me la devo fare io.
MATTEO ridendo: ormai è tardi.
CICCIO: quindi c’ha l’aids, lei, dovresti usare dodici preservativi.
MAX: ma infatti l’ho visto, sua sorella è proprio figa, ma una volta può darsi un pompino.
CICCIO: però non ci devi fare altro, perciò è inutile che ti metti a fare discorsi del cazzo di letteratura o filosofia…
MATTEO: ma io alla fine faccio con tutte così!
MAX: immagino le cazzate che dici.
ADE: per forza non scopi da tre anni.
NERO: negative creep (Nirvana).
ADE intona: I’m a negative creeeep…
MAX: ascolta l’esimio Nero che lui ci ha provato per anni a fare ’sti discorsi.
NERO: ho un’esperienza di anni…
CICCIO: ma non gliene fotte un cazzo, sono di una nuova generazione, sono un nuovo eone, questi vogliono trombare e basta, non hanno mai letto un libro devono riconfigurarsi prima.
MAX: ma se gli chiedi se ha letto un libro lei ti dice il sussidiario di quinta elementare.
AUDIO: regalale Bukowski.
NERO: Deleuze non lo sa, niente Deleuze!
CICCIO: magari mentre trombi se non resisti.
AUDIO: la trasversalità, il divenire… che ne pensi di venire?…
NERO: fai il sexy, stordiscila.
ADE: lascia stare le mosse sexy.
AUDIO: non volgare, non volgare però.
ADE: minkia non ti ci vedo proprio a fare il sexy!
AUDIO: non volgare…
CICCIO: no, non muoverti, c’è il rischio di diventare volgari e di cattivo gusto… ma vedi lei lo apprezzerebbe perché è anche un po’…
MAX: ah, poi non te la fare in macchina… affitta una stanza, portala qua.
ADE: sa, Matteo, va con Dios… c’hai beato della tua presenza e del tuo entusiasmo…
CICCIO: ma va a comprarti ’sti preservativi e provali!
AUDIO: anche se non fai niente comunque li devi avere.
CICCIO: ce l’hai dieci mila lire? Al massimo li dai ad Alessandro.
NERO: al massimo li rivendi.
MAX: al massimo li provi a casa, così, quando ti fai le seghe.
NERO: io l’ho fatto una volta.
CICCIO: e comunque è sempre meglio di sporcare tutto.
ADE: vabbe’, poi un po’ di lattice incasinato.
MAX: poi puzza dopo!
MATTEO: sì anche perché nelle mutande no.

[Silenzio]

NERO: pensa che devi scopare.
CICCIO: falla bere ma non in modo smaccato.
AUDIO: e non bere!
MATTEO: perché io so che quando uno fuma dopo invece di venire in 5 minuti ci mette un quarto d’ora.
NERO: sì, ci metti di più. Fuma ma non troppo.
MATTEO: un quarto d’ora di scopata è figo sembra sempre che vieni e invece no!
CICCIO: ecco, non ti fare problemi sulla durata ma non essere frettoloso perché lei c’ha degli standard…
ADE: fai le moltiplicazioni, funziona!
MATTEO: penso a mia madre?
NERO, MAX, ADE, AUDIO: CICCIO: noooooooooo!!!
ADE: lì è proprio la malattia, il male cosmico.
CICCIO: pensa a Rita Levi Montalciuini.
MAX: pensa ad Alessandro.
AUDIO: Alessandro lo vedrà a fianco a sé.

Matteo esce in lacrime. Ciccio inserisce un cd nel lettore e parte Paranoid Android (Radiohead).

MAX tirando fuori l’Espresso dalla sacca: adesso che se ne è andato il tipo, dobbiamo cominciare la riunione.
AUDIO: l’Arcuri on the beach?
MAX: no, ma adesso sappiamo chi sono i nemici (bisogna sapere contro cosa scagliarsi).
ADE: Baricco?
NERO: pedofilia Montrucchio?
CICCIO: Baricco!
ADE: a me di Oceano mare piace la scena in cui ride un casino il resto fa cacare.
MAX: i New Puritans!
NERO: già mi chiude ’sta cosa.
MAX recita: I. Siamo narratori di storie, II. Scrittori di prosa, rifuggiamo dalla poesia… IV. Crediamo nella semplicità testuale, facciamo voto di evitare qualsiasi espediente espressivo, retorica e digressioni dell’autore.
CICCIO: ma l’ha scritto Carlo ’sta cosa?
ADE: cioè, proprio di quei racconti che ti mettono le dita in gola.
MAX recita: V. Riconosciamo importanza linearità temporale ed evitiamo flashback…
NERO: aristotelici!
AUDIO: noi li evitiamo e basta.
MAX recita: VII… tutti i prodotti, luoghi, artisti e oggetti sono specchio della realtà.
NERO: uacciu uari uari uà.
CICCIO: quindi sono realisti anche, veristi e minimalisti allo stesso tempo!
MAX recita: X. Il nostro scopo è l’integrità dell’espressione.
NERO: niente sesso siamo inglesi.
MAX recita: La poesia è perniciosa, corrisponde all’antimateria del racconto, esiste in un universo differente, le due forme non possono entrare in contatto!!
NERO: io non perdo neanche tempo con ’sta gente.
MAX urlando: l’unica cosa che mi è piaciuta nella vita è mettere insieme la poesia e il racconto.
CICCIO alterato visibilmente: uno dovrebbe ragionare sul contenuto o sulla forma o su nessuno dei due.
NERO: su nessuno dei due. Mi chiude proprio.
AUDIO: che pesume!
ADE: BASTA!
NERO: raaaaaind down come on raaaaaind down…
CICCIO: e qua c’è un controtempo fighissimo.
ADE tira fuori Amsterdam kissing: questo ad esempio è un’altra storia, è proprio un racconto innamorante. Userei questo aggettivo che forse non lo è, chissà…
CICCIO: è un avverbio!
ADE: sì, ma un avverbio usato in modo aggettivante.
AUDIO: ma è un participio presente!
ADE: boh, mi era piaciuto.
CICCIO: l’ho scritto con un linguaggio che riflette molto su me stesso.
ADE: il finale però, non mi convince, è un po’ artificioso.
NERO: è una frase di Sanguineti, una citazione colta.
ADE: non sono colto e non l’ho colto.
CICCIO: a proposito, oggi parlavo con Moratti e mi dice che si potrebbe invitare Tondelli in Università!!!
NERO: sono contrario alle sedute spiritiche.
MAX: perché non invitiamo Carducci così gli sparo nelle gambe!
NERO: io ho sputato sulla tomba di D’Annunzio, ma ora me ne vergogno. Avevo sedici anni, ero un punk anarchico… ma lo sono ancora adesso.
CICCIO: passa il cannone.
NERO: stavo pensando che i Talebani inonderanno l’Occidente con l’ultimo raccolto d’oppio prima che gli distruggano le piantagioni col Napalm, s’abbatterà il prezzo dell’eroina. Colonna sonora: Napalm Death.
MAX: io pensavo una cosa più seria, forse possiamo anche mangiare, se costituiamo un’associazione, possiamo iscriverci al banco alimentare, andiamo tutti i mesi e ritiriamo delle cose così di latte, pasta… non sto scherzando… facciamo un’offerta all’anno…
CICCIO: hai già pensato a tutto!
MAX: aspetta… tanto vado a prendere le derrate alimentari per le suore, c’ho il camioncino libero, come carico per loro carico per noi… guarda che c’è tutta roba buona, è vero! C’è il pecorino doc [DOP, N.d.R.] della Toscana, te ne danno tanto così…

Suona e sale Nebbia. Lievi movimenti della e nella camera.

NEBBIA: sapete, ho sentito Matteo dice che Sara… non è venuta…

Tutti ridono.

NEBBIA: a me invece oggi pomeriggio è andata alla grande!
NERO: racconta!
NEBBIA: ma… no… comunque era il terzo giorno che uscivo con Simona — lei il primo mi aveva detto che era vergine ma il secondo ho scoperto che non era tale — e così vado a casa sua, mi fa salire, e sono contento perché ho i preservativi, quelli da 30000 perché è allergica ai jeans come mi aveva detto due giorni fa. Andiamo in camera, ci sdraiamo a vedere un film — non porno, io la mia prima ragazza l’ho portata a vedere Benvenuti a Sarajevo — a un certo punto si gira verso di me, mi spoglia e m’incomincia a leccare il villoso petto. Poi ormai mezzi nudi lei prende una corda da un cassetto vicino al letto e mi ci lega. Mi faccio giochicchiare. Mette mano in mutande, si gira, la lecco un po’ e dopo lei mi slega ma io non lascio qui la cosa abbandonata, la accarezzo, la masturbo, benché lei sia già venuta — io no. Poi prendo una bandana e la bendo e inizio a farle un massaggio tailandese ma non sono tanto bravo e lei va a fare la doccia e mi aggrego, limacciamo un po’, e allora suonano al campanello e — porca puttana — era Matteo che doveva venderle una stronzissima giacca di pelle ma come cazzo ha iniziato a vendere giacche dice che le porta nei negozi e se quelli la vendono si piglia la percentuale, porcogesù figliodiputtana madonnamorta. Dopo ci costringe ad accompagnarlo alla fermata e allora andiamo ai Murazzi, davanti a Giancarlo, lei era adagiata sulla ringhiera, io di fronte. Le ho stuzzicato il capezzolo, le ho messo una mano nelle mutande: è una ragazza che si bagna facilmente, cioè proprio allagata. Allora mi dice che per il mio compleanno mi voleva regalare un pompino — il mio compleanno è la settimana prossima — e io tiro giù la tuta Adidas, le prendo la testa e dico: E adesso succhia!

[Silenzio]

FINE

Biografia

Audio Pan video maker, vive e studia all’Università di Torino ma anche a Roma e Venezia. Imbarcatosi in seguito come marinaio visitò diversi luoghi sacri.
Ha scritto Solo questo, Via Nizza Live e Gente guasta a Disneyland […].