È uscito Gli Alberi bianchi
di Nadia Agustoni
Salutiamo la pubblicazione de Gli alberi bianchi (LietoColle, Collana Gialla Oro Pordenonelegge, pp. 102) di Nadia Agustoni con una selezione di versi tratti dal volume, dalla poeta stessa.
“Leggo Gli Alberi bianchi, e penso che riveli una forma estrema e semplice di libertà, in cui ognuna delle cose chiamate con ogni altra possa coniugarsi. Felicità dell’immaginazione, sullo sfondo d’una meravigliosa bontà. Qui c’è una liturgia dell’innocenza del mondo.”
Nanni Cagnone
Dalla sezione Ultima pianura
le nostre pianure
il sangue sopra i piatti è una grande luce
stare se stessi coi giocatoli rotti con gli aeroplani
portando nel maglione i nidi
l’inverno di neve
il silenzio entrato nei tetti.
gli alberi mangiano il cielo e ci sono le nuvole
laggiù portano i secchi
e gli occhi vuoti
coi fumi delle fabbriche
col tempo liquefatto della plastica.
leggo pagine di Messaggio
e Pessoa si aggira coi vecchi operai
accendono luminarie in paese
bevono
e vanno via.
i giorni fermi in una foto del ’70
e un cielo di stormi è con le nostre pianure
qualcuno ha la voce
dei figli lontani
e mandarini luminosi alle finestre.
nel campo di calcio
un bambino immagina l’infinito
gonfia il petto
e corre
nel nostro piangere.
dimenticati
Brusaporto è un’onda di aerei
e siamo in stallo, fedeli al gioco
alto tra le case con il fiume
– poco lontano – in un letto morto.
nei campi di ieri la terra è un’asma
il soffio invalicato di autostrade –
affondano nella nebbia
nel rumore basso a cui
vanno via i passeri –
più dolce veniva in piano
e fino ai pioppeti
un vento di giubbe e acqua.
per l’aria dei poeti
e dei camion c’era il requiem
dei crani e degli incroci
la luce bianca
senza figura
i nomi dei poveri
giù al cimitero
dimenticati.
cammina coi miei ricordi
cammina coi miei ricordi per il bene rimasto
per le cose credute in due, fa come la montagna
là nel cielo o il silenzio di ognuno, la paglia
sulle cose, quell’amare inutile per sembrare
nel buio la vita —
i morti sono una domanda, pensano
la nostra solitudine, qualcuno così povero
che il male non sa niente di lui
abita l’aria con gli occhi a un gioco d’erba
il viso in alto coi pensieri.
non può sorgere
annegati nelle rogge quei figli
ora cantano sulle altalene
con la voce dei ragazzi nuovi —
ma l’alba di tutti non può sorgere
e la stella cadente si ritrae
da un cosmo senza giorni —
la vita senza nomi
è per sempre l’eco di qualcosa
sottratto agli inverni.
api
è vivo nel petto non il dolore
ma una mutazione di scafo
il chiarore disteso dei letti
l’afa di una luna morta —
i figli si fanno api
con miele e veleno:
un bosco di ossa cresce
apre un biancore di fogli.
una lingua di rami
nella schiena una lingua di rami contorti
coincide con le travature della casa
le inscrive.
Nadia Agustoni (1964) scrive poesie e saggi. Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, lit-blog. Del 2017 è I Necrologi (La Camera verde); del 2016 Racconto (Aragno); del 2015 Lettere della fine (Vydia editore), premio ex equo Bologna in Lettere Interferenze 2017, e la silloge [Mittente sconosciuto] (Isola Edizioni); del 2013 è il libro-poemetto Il mondo nelle cose (LietoColle). Una silloge di testi poetici è nell’almanacco di poesia Quadernario (LietoColle 2014). Nel 2011 sono usciti Il peso di pianura ancora per LietoColle, Il giorno era luce per i tipi del Pulcinoelefante, e la plaquette Le parole non salvano le parole per i libri d’arte di Seregn de la memoria. Del 2009 la raccolta Taccuino nero (Le voci della luna). Altri suoi libri di poesie, usciti per Gazebo, sono: Il libro degli haiku bianchi (2007), Dettato sulla geometria degli spazi (2006), Quaderno di San Francisco (2004), Poesia di corpi e di parole (2002), Icara o dell’aria (1998), Miss blues e altre poesie (1995), Grammatica tempo (1994). Vive a Bergamo.
Per conoscere meglio Agustoni consigliamo la lettura di questa intervista apparsa su “il Manifesto” del 18 settembre 2020: https://ilmanifesto.it/i-corpi-la-fabbrica-e-il-canto-degli-ultimi/
Atti correlati
TaggAt(t)i
.noibimbiatomici Ade Zeno Alessandra Carnaroli Alessandro De Roma Andrea Inglese Atti impuri Berlino Berlusconi Elena Mearini Elisa Alicudi Elisa Baglioni Enrico Carovani fabbrica Fabrizio Bajec Francesco Ruggiero Giorgio Falco Intervista lavoro Leo Winkler letteratura Luigi Socci Marco Candida Marco Mancassola Marino Magliani musica Nadia Agustoni noi bimbi atomici NUR fotografia p.s.lab poesia poesiatotale poesia totale poetry slam prosa racconto Recensione Russia Sergio Garau Slam sparajurij Stefano Raspini Tommaso Ottonieri torino unione culturale Wir Atomkinder
WP Cumulus Flash tag cloud by Roy Tanck requires Flash Player 9 or better.
0 commenti
Vai al modulo commenti | Abbonati ai feed dei commenti | Trackback uri