Atti del mese di dicembre 2009
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29.12.2009
Dialogo con William Cliff
di Fabrizio Bajec
Riproponiamo qui un interessantissimo documento, pubblicato circa due anni fa in calce al volume antologico “Il pane quotidiano”, ricca antologia dell’opera di William Cliff curata da Fabrizio Bajec, che consigliamo a chi volesse scoprire, o riscoprire, una grande voce della poesia belga. Il dialogo risale al dicembre del 1999.
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27.12.2009
Wonderwall (cover+video)
di Raul Montanari
Ho visto le menti migliori della mia generazione entrare in pubblicità, copy writer account, reparto marketing, ricerche, fringe benefits, ti chiamo io da Sadler, giocare che la morte non c’è più non c’è mai stata, in caipirinha veritas,
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20.12.2009
Perché gli scrittori del Nordest non parlano della vita in fabbrica?
di Emanuele Tonon
Da quando ho cominciato a scrivere con coscienza di quanto andavo facendo, mi sono posto una domanda semplice, a livello di tematica, contenutistico: perché gli scrittori che possono essere geograficamente inquadrati come appartenenti per nascita o vita al cosiddetto Nordest (con l’ovvia semplificazione racchiusa in questo termine) non affrontano esplicitamente la tematica del mondo operaio, […]
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19.12.2009
Questa mattina incantato sulla tazza del cesso
di Ade Zeno
Questa mattina incantato sulla tazza del cesso, come sospeso attaccato depresso, mi chiedevo delle braccia, che ai lati del torace, viaggiano corrono verso punti imprecisati, migrano, si perdono nei muri delle pareti, si sciolgono negli angoli di muri infettati, col culo molle sul pozzo a imbuto, pensavo ai liquami marroni che ogni volta scruto, calmo […]
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16.12.2009
Vino
di Elena Mearini
Tengo le braccia conserte. I gomiti sul tavolo. Le dita serrate a tenaglia. Fisso il pane mozzicato di lato. Lo scavo del morso. Il bicchiere è ancora pieno. Vino rosso. Denso da piegare il polso. Lui mi siede di fronte. Risucchia l’aria tra i denti. Cerca l’ingoio del niente. Poi inclina la testa. Socchiude gli […]
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16.12.2009
I mastini e il sangue del capo
di Marco Mancassola
Ci ha fatto vedere di essere umano. Ci ha fatto vedere di essere come noi, di non essere un mostro monolitico, di avere sangue sotto la pelle e di poter persino provare smarrimento. È stato un momento terrificante quello in cui lo abbiamo guardato negli occhi, un vecchio che cade, coi denti sporchi di sangue. […]
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