“Che la Russia con te sia lieve e sia crudele…” _ 1
di Elisa Baglioni

Ulica Nikol'skaja

Ulica Nikol’skaja

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con questo testo inauguro un ciclo di cronache e di appunti di viaggio, estivo, estemporaneo sulla Russia, passando da Mosca e Pietroburgo.

 

 

Sull’antica via Nikolskaja, che al tempo di Caterina II ospitò un certo Nikita Kolčugin, dedito allo smercio di libri clandestini, ha pulsato il cuore della festa dei mondiali a Mosca. In questo cuore addobbato e gioioso uno sparuto gruppo di ragazze e ragazzo ha distribuito volantini ai tifosi avvinazzati per ricordare, o far sapere per la prima volta, che nelle carceri russe Oleg Sentsov (Олег Сенцов) è in sciopero della fame dal 14 maggio. La fonte che mi ha raccontato questa storia ha dovuto spiegarmi chi fosse Oleg Sentsov, con suo stupore, giustificando poco dopo la mia imbarazzante lacuna con l’ipotesi che la stampa occidentale (italiana) non avesse dato risonanza a questa notizia.

Oleg è un regista ucraino che dal maggio 2014, un mese dall’annessione della Crimea alla Federazione Russa, è in carcere con la accusa di aver organizzato atti terroristici. Nel 2015 è stata proclamata la sentenza a 20 anni di detenzione.

Ricordo il film Hunger di Steve Mc Queen, le scene crude, il deperimento fisiologico, la lotta come autorassegnazione e rifiuto, in quel caso erano i prigionieri nordirlandesi nella Gran Bretagna di Thatcher, Bobby Sands. Quel film ha mostrato cosa vuol dire adottare una forma di protesta che respinge l’empatia, che risveglia l’orrore atavico della morte per mancanza di cibo, una forma repulsiva e anti-mediatica di protesta, scomoda soprattutto in un periodo di festeggiamenti, tornando al caso attuale, per i mondiali.

In questo cuore pulsante e gioioso del centro di Mosca si distribuiscono volantini di ogni bandiera, allungati da orsacchiotti sudati, cavalli e scoiattoli di peluche o simpatici e solari ragazzi neri. Importante che parlino di ristoranti, sconti e nuove tariffe telefoniche.

Invece le ragazze e ragazzo che in inglese e spagnolo cercavano di sensibilizzare tifosi spensierati sono stati convocati in tribunale e condannati dallo stesso giudice che ha deciso le sorti di Magnitskij e Naval’nyj a una pena pecuniaria di 20 000 rubli ciascuno (circa 300 euro). E tutto questo perché, spiega il mio interlocutore, in occasione di una festa è lecito sospendere alcune regole di sensata convivenza civile, tra cui la possibilità di pacifica manifestazione di dissenso dalla festa, in virtù della festa stessa, tanto più se tutto questo avviene nel suo cuore radioso, addobbato e avvinazzato.

Kolčugin, bisogna dire, fu condannato ad alcuni anni di carcere da Caterina II, ma al suo posto, su questa via arrivò un circolo di intellettuali e filosofi, tra cui Bakunin, e molti altri.