Due poesie inedite di Fabrizio Bajec

 

bajec

La montagna delle farfalle

 

1.

Mi ero allontanato dal Tempio
per un sentiero bianco ricoperto di rovi
che risaliva tra i pini
avevo camminato nella macchia
per ascoltare gli insetti ricchi
e la dottrina di invisibili uccelli
Inseguivo in linea retta un’ombra
sempre in anticipo sul mio cammino
ora più ripido e scivoloso
che si apriva infine su una pianura
con tre enormi massi da un lato
dove sedermi e cantare alle capre
Ma ancora in piedi girai la testa
il cammino era sparito
chi verrà e cercarmi quassù?

 

2.

Ovunque alberi sdraiati
Poi qualcuno arriva e taglia
Risale il sentiero effimero
con la motosega si afferma

 

3.

Al ritorno tre farfalle incollate
al terreno l’una accanto all’altra
sbattendo le ali di concerto
si nutrono dello stesso letame

 

Circolo Arci 7 fratelli Cervi

 

con le duecento lire fatte cadere
nella fessura del grosso telefono giallo
un mastodonte per il bambino che ero
chiamavo casa dalla piazza centrale
e mi facevo venire a cercare
mentre i tesserati bevevano
sambuca e birra moretti altri
giocavano a scopa a rubamazzo
o leggevano l’unità e il gazzettino locale
sempre nella penombra di questo bar angusto
dove non giravano mai i piccoli
ma qualcosa di importante e sconosciuto
me lo faceva amare e rimpiangere oggi
che non vivo più nel paese dell’acqua*

 

*Nepi (VT)