William Cliff: due poesie inedite tradotte da Fabrizio Bajec
«La vita reale dell’uomo giace su di esso.»
ha scritto Senancour, e non aveva ragione?
non dobbiamo essere per noi stessi una poesia
malgrado tutti i decorsi della situazione?
E guardate come ha fatto Jacques Izoard
tra le severe ammende del suo duro mestiere,
non ha forse ogni sera consacrato all’arte
sua ciò che gli permetteva di esistere ancora?
Ogni sera riprendeva prima di dormire
il quaderno in cui scriveva la sua poesia
in modo da non mancare alla sua esistenza,
e noi poeti non dobbiamo forse scrivere
per evitare di sprofondare maggiormente
perdendoci in una colpevole assenza?
«La vie réelle de l’homme gît sur lui-même.»
a écrit Senancour, et n’a-t-il pas raison?
ne nous faut-il pas être à nous-mêmes un poème
malgré tous les décours de la situation?
Et regardez comment a fait Jacques Izoard
à travers les astreintes de son dur métier,
n’a-t-il pas chaque soir consacré à son art
ce qui lui permettait à nouveau d’exister?
Chaque soir il reprenait avant de dormir
son cahier où il écrivait sa poésie
afin de ne point manquer à son existence,
et nous poètes ne devons-nous pas écrire
pour nous éviter de nous enfoncer au pire
en nous oubliant dans une coupable absence?
Oh voi poeti tutti presenti e futuri,
vi saluto e ringrazio di essere in essere
e di continuare malgrado tante offese
ad amare il poema prima di sparire.
Nei vostri versi c’è un bisogno di esistenza
che non vuole piegarsi all’eccesso del frastuono,
queste infezioni, il rumore, questa demenza
spaventosa che vuole divorarvi l’anima,
c’è in voi un’onda meravigliosa e costante
che non intende rinunciare in alcun modo
e ritroverà sempre sotto la sua maschera
la volontà di arrivare ancora alla sponda
dove il fiume magico arrota la sua facondia
per non stancarsi mai di lunsingare il mondo.
Ô vous poètes tous présents et à venir,
je vous salue et vous remercie d’être en être
et de continuer malgré tant d’avanie
à chérir le poème avant de disparaître.
Il y a dans vos vers un besoin d’existence
qui ne veut pas fléchir sous l’excès du vacarme,
ces pollutions, ce bruit, toute cette démence
épouvantable qui veut dévorer notre âme,
Il y a merveilleuse et constante la houle
intérieure qui ne veut jamais abdiquer
et reprendra toujours par-dessous sa cagoule
la volonté d’arriver encor sur le quai
où le fleuve magique roule sa faconde
pour ne se lasser jamais d’enchanter le monde
Traduzione di Fabrizio Bajec [dedicata ad Alex Caselli]
Altri versi di Cliff si possono leggere nel volume appena uscito, William Cliff, Poesie scelte, traduz. di Fabrizio Bajec, Fermenti/Fondazione Piazzolla, collana percorsi della poesia contemporanea, 2015
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