Adeonoidi.
Messaggio dal futuro

adenoidi 9 gennaio - marzo 1990 Il poeta torinese Salvo Nugara, del quale è uscita in questi giorni la raccolta intitolata La semantica del miele, ci segnala che è stata ricostruita on line la storia della rivista perugina Adenoidi, una rivista di racconti e mail art pubblicata da Gianni Romizi prima su carta e poi su floppy disk dal 1989 al 1991. La storia e i testi editi da Adenoidi sono reperibili qui: http://www.perugiamusica.com/RIVISTE/ADENOIDI/adenoidi.html.

Dopo molti anni dall’epoca in cui aveva contribuito alla rivista, Salvo Nugara ha ricevuto recentemente una cartolina che annunciava la creazione dell’archivio digitale adenoidale. Di seguito la lettera che Nugara ha scritto in risposta alla cartolina, intitolata Messaggio dal futuro! per ADENOIDI‏.

NugaraAdenoidi (2)

NugaraAdenoidi (1)

Messaggio dal futuro! per ADENOIDI‏

Parliamoci chiaro, anche le poche banalità di cui qui vi scrivo non avrebbero avuto luogo senza le intuizioni di Albert Einstein. L’arrampicamento nello spazio-tempo di collocazione di queste mie banali deduzioni è infatti molto RELATIVO. Da quando il mio viaggio spazio-temporale ebbe inizio nel lontano 1989, numero incredibile per quello che ha significato per la mia e altrui vita, che mi rese testimone e orfano di padre e poi dopo due lustri anche di madre. Vita e morte, che spesso si accompagnano come raffigurate in una sola facciata di un foglio di giornale dell’epoca di quando la carta puzzava ancora di petrolio e la retorica della salvaguardia della cellulosa in forma di alberi era di là da venire. Allora, dicevo della vita e della morte come facce di una stessa medaglia che piegando il foglio lungo l’asse di distacco si ricompone, la testa e la croce, la vita e la morte; poi si può ipotizzare di bucare il foglio al centro dell’immagine e di colpo ottenere una certa Via Breve di collegamento tra le due facciate abbassando di colpo il Tempo che serve per guardare davanti e dietro. Einstein ha teorizzato, ma ora è stato già provato, che i fotoni si spostano nello spazio tanto più veloci quanto più la gravità diminuisce e quindi è questo che avete realizzato con il progetto di recupero dei numeri della gloriosa rivista ADENOIDI. Credetemi la fantascienza c’entra poco, c’entra invece il fatto che tra di VOI esiste un visionario futurista che ha trovato il modo di attraversare lo spazio-tempo utilizzando il buco di un floppy disk ed ha interpretato il linguaggio MS DOS operando un miracolo intuitivo pari alla traduzione della Stele di Rosetta, dalla granodiorite al disco magnetico con un guadagno incommensurabile sul peso e sulle capacità di contenuto, come viaggiare con la bicicletta o con i supersonici extra-stratosferici. Quindi è di questo che stiamo parlando. A suo tempo “lanciammo” messaggi alla ricerca di “Altri Mondi” e ora finalmente ritornano a noi freschi e affascinanti come appena partiti, solo che noi siamo rimasti qui, sulla nostra vecchia terra, ad arrabattarci in equazioni sconclusionate sbattendo la testa su numeri periodici rincorsi in labirinti senza uscita, gabbie di byte che se sommate ingarbugliavano il presente aumentandone le calorie e accumulando grassi in eccesso che occludono le visuali oniriche anche dei pochi che ancora si provano a sognare. Non programmato non previsto, da quella quarta dimensione Einsteiniana ecco affacciarsi al nostro misero orizzonte un primo messaggio criptico ma affascinante con quella immagine sul francobollo di Giuseppe Mercalli a dirla lunga, un sismologo che “firma” le variazioni dello scuotimento del cosmo conseguenti al “passaggio” della missiva Mail-Art. Quando l’ho ritirata dalla buca delle lettere ancora scottava ma aveva retto bene, fresca dei miei vent’anni anche se “Lei” ha viaggiato in quello spazio-tempo piegato e la sua stampa risulta ancora profumata d’inchiostro e colla di buona marca solida e sicura a reggere i supporti dei collage. Io, invece, che quasi mi tremano le mani per quell’età dell’attesa che mi ha incanutito e indebolito, intanto ho cambiato decine di volte l’indirizzo e quasi il nome e molte volte la macchina pagandola a rate. Ho però tenuto a bada il dissolversi dei miei neuroni tenendoli al guinzaglio dell’acceleratore di particelle dentro la mia scatola cranica che ora che incontrano i fotoni di questo futuro si riconciliano in un abbraccio da farmi sentire un Dio.
Ora teniamoci in contatto e non disperdiamoci nel pulviscolo cosmico un caro abbraccio

Salvo Nugara

 

adenoidi 8 dicembre 1989 gennaio 1990

 

adenoidi 10 aprile settembre 1990