Fotografare Atti impuri – 1

Atti Impuri è un luogo che si espande irrequieto, contamina e si lascia contaminare. La scrittura diventa un punto di approdo o di partenza, a seconda dei casi, per altre narrazioni, per dire in altre lingue, senza parole o al di fuori della carta (del digitale). Per questo motivo, insieme all’Associazione torinese Nur fotografia abbiamo cercato un punto di incontro tra fotografia e parola, istituendo un gruppo di lavoro che producesse fotografie autonome, ispirate ai singoli testi della rivista. Come annota Luigi Ghirri nelle sue Lezioni di fotografia, “non si tratta di scimmiottare un linguaggio, ma di instaurare un meccanismo di relazione, proprio perché oramai […] le immagini, le fotografie, le canzoni, la letteratura, il cinema sono diventate costellazioni di significati”.

 

Primi piani di Andrea Simi.

“Qualcuno sparò un colpo di revolver e, realmente, gli cadde ai piedi una grande mano sfracellata ancora palpitante: cioè:  palpitante per il suo volo stroncato e la morte imminente. In quello stesso giorno le mani dichiararono guerra agli uomini.

L'altra

 

Lo sterminio fu folgorante. In una sola settimana morì tutta la gente della città. Che ora è abitata soltanto da mani, il cui stile di vita non può essere considerato in relazione allo stile delle persone. Si comprende una vita interamente manuale?

 

L'altra 2

 

Un pensiero manuale? Gli uomini morirono senza comprendere nulla. Chi scrive questo testo è una dei recenti abitanti della città, una delle trionfatrici sugli uomini. Io, questa mano.”

L'altra 3

 

Estratto del racconto L’altra di Herberto Helder, Atti Impuri, vol. 5.

Il progetto è in corso d’opera ed è aperto a nuovi partecipanti. Per maggiori informazioni leggere qui o scrivere a associazionenur@gmail.com. Ringraziamo il primo gruppo di lavoro e il loro coordinatore, il fotografo Andrea Simi, che ha fornito il pensiero dietro l’obiettivo. Ancora grazie alle responsabili dell’Associazione Nur, Sabina e Serena.