FNR – Fiodor Napolitaner Rightwell
di Luca Mururoa

Era un piovoso dì d’Aprile. Perlomeno intorno alla mia tana.

A Roma, nuvoloso variabile, a giudicar dai media.

Al Palazzo Vicereale d’Italia*, si restituiva allora FNR, Fiodor Napolitaner Rightwell, anzianissimo ma ben revisionato presidente non sputtaNATO. Fiodor, perchè in famiglia erano tutti fans della penultima Russia – quella CCCP; il Presy, per dire, era stato supporter della nazionale soviet di pallanuoto, a Melbourne 1956. Che le aveva prese dagli Ungari, dopo il match più violento a memoria d’anfibio, e per rendere il favore aveva invaso l’ Ungheria. Mesi prima che si giocasse la partita! Questi son grandi popoli! Manina pesante, un poco? Napolitaner, perchè era sì napoletano, ma mo’ gli toccava render conto (soprattutto) ai Tedeschi. Che la 2a Guerra Mondiale l’avevano, alla fine, se non vinta, ben pareggiata nei decenni seguenti, mannaggi’ a’ muort! Altro grande popolo. Manina pesantina, ai tempi. Rightwell, perchè l’americano (manina democraticamente pesante) fa più… fa più cosa? Ah sì, fa molto Franklin Delano Roosevelt, soprattutto quando si inaugura il Secondo Mandato. Mandato dove?

Una risposta convinta ma irriferibile ce l’aveva il mago G., uomo nuovo della politica italica, che s’era fatto a nuoto lo stretto di Messina, ma stava quasi annegando nel fossato attorno ai Palazzi di Rappresentanza Deputata ed Ins(c)enata. Montecitorio&Madama palais.

Il G., inversamente all’omonimo Punto, era stimolante ma irascibile se stimolato. Deputava al PopolodellaRete l’amplesso in cabina elettorale. Una volta partorita (da Mamma Gente) la Rappresentanza, poco mostrava la propria persona, in streaming o sul palco, senza troppo contraddittorio. E mentre i FiglidellaRete (da pesca?) si dibattevano nella tonnara romana, l’Uomo Grillunque sembrava non saper più che fare. Tranne gli affari propri, ma è accusa forse ingiusta. Perchè il ritrovarsi al Colle/o il FNR non era il massimo. Non era il minimo. Era INCREDIBILE. E peggio ancora, prevedibile.

Oltre ai figli di G., il corpo elettorale aveva prodotto, anzi riprodotto sia l’inestinguibile Silvius Erectus, Prostatosauro fidanzato, leader della destra a vita (e forse persino oltre, l’uomo era di una astuzia più che volpina, MAMMASANTISSIMA!), sia ‘Ragassi’ Bersanin, anche lui vecchio fan della Russia ex-rossa. Che faceva rimpiangere Peppone e don Camillo, e fu subito ex-leader della sinistra.

Fosse, a sinistra, arrivato il turno di GanzoRenzo, granduca di Firenzo? Piaceva a molti, anche tra gli avversari, ed era GIOVANE, insomma, comunque più di Celentano, Vasco Rossi, Scilipoti, Mussolini (Ale), Rosy Bondage, la Daniela ex-Granero etc. Era arrivato il momento di ”lasciar ‘hasa per aiutar l’Italia? Senza zecchini d’oro. E attento a Gatti e Volpi.” ”Tranquillo, babbo!

Così, dopo tutto il gattopardare degli ultimi mesi (soltanto?!), noi italiani si stava sempre sui e coi monti (quelli di pietà, non quelli del ’43).

Intanto, Bertoldo (FNR), Bertoldino (zioLetta) e Cacasenno (nipote)… BINGOVERNO! Inserire altri euro-altri euro-tutti gli euro. BANG BANG ! Italico con pistola – un Gaetano Bresci (anzi Rosarno) in millesimo, da slot machines, senza compagni nè ideali – Due CC malmessi – Letta jr. unto da destra e sinistra.

Sembrava finito il tempo delle escort, sarebbe tornato alla grande quello delle scorte.

E il Grillo? Lo puntavano con uno di quegli spilloni, da inchiodarlo tra le curiosità della storia parlamentare.

 

 

* Il BelPaese, il cui governo, anche quando ancor non nato, è sempre NATO.