Considerazioni di un cittadino che ha sempre votato
di Leo Winkler

“Non si possono risolvere i problemi pensando con la stessa mentalità che ha portato alla loro nascita.” (A. Einstein)

 

E così i nostri politici, dopo aver portato la nave dello Stato in acque perigliose, non hanno saputo evitare con una manovra tempestiva nemmeno quel modesto scoglio che era il dovuto ridimensionamento dei loro privilegi in un momento di strettezze per tanti. Si sentono protetti da una legge elettorale oscena (per alcuni, ancora oggi, una modifica della legge da parte del governo “tecnico” non è nei patti), e il tempo dei Pompieri, domato l’incendio, finirà presto. Ci saranno nuove elezioni. Ma alla “cooptazione” dei politici l’elettorato reagirà sempre più con l’astensione dal voto, non quella del vecchio impedito o di chi è sempre contrario a tutto: ora – con un Parlamento che ha dato pessimi esempi anche alle scolaresche in visita – c’è un’astensione da disgusto. Non è interesse dei partiti dare evidenza a questa tendenza: vince chi perde un po’ meno.
Ora gli Italiani si devono contare, in modo chiaro, se qualcuno vuole cambiare la Costituzione. Gli elementi fondamentali su cui si basa una democrazia parlamentare sono: 1) ogni cittadino vale 1 voto (perciò un premio di maggioranza stravolge il principio) 2) il cittadino ha diritto alla scelta (altrimenti, perché votare?) 3) il voto è segreto, a tutela del votante.
È evidente che questi principi in Italia sono stati intaccati, da tutti. Il più grosso partito italiano, quello eterogeneo degli astenuti, nella sua incapacità / impossibilità di organizzarsi, ha diritto a una visibilità, che può essere una sedia vuota, che ora nessuno ha il diritto di occupare perché quel voto non se lo è conquistato.
Questi sarebbero i vantaggi: 1) una immediata e automatica diminuzione della spesa per il personale politico 2) una immediata percezione di quanti sono quelli che si sono rifiutati di votare (per tutto il periodo si vedranno, ammonitrici, le sedie vuote!) 3) più rapidità nel prendere le decisioni, e maggior senso di responsabilità. 4) gli eletti avrebbero tutto l’ interesse a operare bene in modo da occupare i posti rimasti vuoti nelle precedenti elezioni, mettendo fine a inutili disquisizioni.
Costo dell’operazione: € 0.
Questo potrebbe essere un modo per far riprendere fiducia verso un ceto politico ora screditato. Il Paese ne ha l’impellente bisogno, senza andare a turbare gli equilibri tra i poteri, ed evitando un potere personale.