W
di Enrico Carovani

Tenero Walter si sente specchio.
Vorrebbe essere finestra invece,
ma da specchio almeno vede nitido,
rimanda tutto con morbida, generosa
                                       chiarezza.

Quei leggings lattei ed una maglietta
magenta addosso al puttanone del Café Mano.
Dice lui quanto scommetti? È il pantalone
ad essere infuocato, e la maglietta tersa…

Vince Walter, la vedevo viceversa.
Distrazione del perizoma equatoriale
e del mio istinto ferale, di conquista.

Ma come fare, come si prende ciò
che è già tutto preso sin dalla partenza?
Com’è che avviene, flirti col suo bicchiere,
le infili una cannuccia?
Certo ci son maschi a cui sta bene,
si risparmian la fatica di un approccio
elaborato, si fanno danzare sopra e
neanche se la aprono, la cerniera.

Altri invece imparan fino a quattro
lingue, per portarsene altrettante
con sé al tavolo a fare esercizio.