Crotalo
di Silvia Accorrà

Ah mi ha preso. Stavo volando verso ovest nel liquido rosso del sole, dritta, come solo le vere poiane sanno volare. Non come le quaglie, che tanti credono simili a noi. Noi siamo aquile, non galline…
Un colpo dell’altra ala per riequilibrarmi, uno scarto verso l’alto, ma non ce la faccio, non tengo l’aria; il dolore è così forte che non sentirò nemmeno l’impatto della caduta. Non è la prima volta che vengo ferita, ma che sofferenza, che vertigine adesso.

Rimbalzo sul terreno, l’erba bagnata mi fa da cuscino e sento il tonfo del mio corpo; poi colpisco un tronco, e mi arresto sulle radici nere di un ontano. O è una quercia? E poi vedo il movimento dell’uomo che mi ha sparato. E un altro movimento, viscido e veloce, aggiunge che non sono sola con quell’uomo.
Un lampo di luce quasi bianco mi si avvicina nei frammenti di sole tra le foglie, a terra. Se non sono morta per lo sparo, morirò sicuramente adesso: il crotalo si snoda rapidamente e mi morderà. Il tintinnare dei sonagli è sempre più vicino. Il dolore è lancinante. Era l’ala non spezzata. Questo veleno, che sento iniziare a scorrermi per i capillari, mi paralizzerà, mi toglierà sensibilità, immobilizzerà il cuore e il respiro. Non ho nemmeno paura.

L’uomo si avvicina per trovare nel sottobosco la sua preda: la mia caduta deve aver fatto rumore nel silenzio del bosco. Non mi nota ancora — ma io lo sento avvicinarsi, spostare frasche e rami bassi. E poi lo vedo in un angolo del mio campo visivo. Non viene subito vicino, a prendermi dagli speroni e portarmi via… esamina tutto intorno a me, le tracce che ho lasciato cadendo. Vede il mio sangue su un tronco, e continua a esitare prima di raccogliermi.

Poi vede il crotalo, chiaro sul terreno nero. Si sta ritraendo da me silenzioso, e sta preparando un nuovo attacco. L’uomo lo fissa con disgusto e sorpresa, e mi diverte quasi il senso di smacco nel vedermi morente non per suo merito.

Prima che io ceda a questa breve agonia, vedo la bestia grigio chiaro lanciarsi verso l’uomo da sotto un tronco, e la luce, per questa vita, finisce per tutti.