Squame di spiriti
di Tommaso Ottonieri

Cristallo d’occhi a rovesciare oceani               letto che lievita

E qui ancorati a un profondo di mari l’urlo si soffoca

Vortice sguardo che sabbia solleva              giro di turbine

Il cielo d’acqua ci rende ai fantasmi               che ci trascinano

Gira un nodo di spiriti        sul tuo lembo del mondo

L’ultimo abisso, questo,        dove possa inseguirli

Calamita degl’iridi     uno specchio di liquidi

Globo è di sillabe, e ogni confine affonda

Come potremmo non restare dove

Vermi marini il sangue di noi stillano

Come potremmo non restare dove

Strani pesci ci saggiano dai denti

Come potremmo persi non restare

Dentro il fluido di squame la carezza di cornee

Noi non restare in questo fondo dove

Più nulla ha peso dove tutto è inverso

da Radiohead